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Il crac della Banca Popolare di Bari e la tutela per i correntisti

Lo scandalo finanziario che ha colpito la Banca Popolare di Bari, qualche anno fa, ha lasciato degli strascichi ancora tutt’oggi tangibili nelle condizioni economiche dei molti che, soprattutto in Puglia ma non solo, avevano affidato i propri risparmi alla famosa ed apparentemente solida banca.

I rischi per azionisti e correntisti si sono concretizzati nel corso degli anni con lo sviluppo delle indagini ed i primi arresti. Infatti, nel luglio 2019 il Tribunale di Bari ha emesso ordinanza cautelare nei confronti dell’ex Presidente della banca, Marco Jacobini, del figlio Gianluca e di Vincenzo De Bustis Figarola, direttore generale ed ex Amministratore delegato.

I reati agli stessi ascritti sono diversi e riconducibili ad una condotta volta a mascherare lo stato di profonda crisi in cui versava l’istituto di credito a partire dall’anno 2014, senza che i consumatori ne fossero effettivamente al corrente. Anzi, le reali condizioni in cui versava l’istituto sono state abilmente nascoste con l’alterazione di bilanci nonché attraverso operazioni di finanziamento in realtà inesistenti.

La vicenda e le ripercussioni sui consumatori

Le conseguenze dei comportamenti dei gestori della banca si sono ben presto riversate su correntisti, investitori ed azionisti che hanno subìto, negli anni del tracollo finanziario, difficoltà nel riuscire a rivendere le azioni oltre a problemi riconducibili alla scarsa trasparenza tenuta dalla banca nei comportamenti di vendita.

Difatti, la stessa Banca Popolare di Bari è stata multata dal Consob per migliaia e migliaia di euro a causa del suo comportamento poco tutelante nei confronti degli investitori, sia nel prospettare a questi ultimi una informativa inadeguata sui prodotti, sia per aver venduto gli stessi senza valutarne la corrispondenza al profilo del soggetto acquirente.

Sono partite così le prime azioni risarcitorie nei confronti dell’ente creditizio che, oggi, arricchiscono il contenzioso dei Tribunali, contenzioso diretto proprio nei confronti della Banca Popolare di Bari e dei responsabili della sua crisi.

La tutela per i correntisti della Banca Popolare di Bari

La posizione dei correntisti è ugualmente importante e tutelabile oltre che articolata e complessa nella sua definizione. Correntista è colui che decide di affidare la gestione delle proprie finanze ad una determinata banca, riponendo nelle mani della stessa i risparmi di una vita e le entrate periodiche, normalmente utilizzare per soddisfare i bisogni della propria famiglia. Dunque, si viene ad instaurare un rapporto di estrema fiducia tra il consumatore e l’istituto di credito che, pertanto, risponde nel caso di mala gestio di quel denaro.

Ma dinanzi ad un vero e proprio default finanziario, come nel caso della Banca Popolare di Bari, chi risarcirà i correntisti?

Il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi

Il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi è un fondo emergenziale costituito in Italia nel 1987 e volto alla prestazione di risarcimenti fino al limite massimo di 100.000 euro per correntista, nei casi di crac bancari. Oggi è un consorzio obbligatorio, nel senso che tutte le banche costituite nella forma di s.p.a. devono aderirvi.

Il Fondo tutela in particolar modo i correntisti, a svantaggio invece della posizione rivestita da investitori ed azionisti, innanzitutto riconoscendo:

  • Piena disponibilità, in forma liquida, dei risparmi depositati in banca;
  • Continuità lavorativa agli istituti, anche a presidio dei diritti dei lavoratori in essi impiegati;
  • Tempi veloci nel rimborso a seguito della dichiarazione di default dell’istituto interessato.

Come ottenere il rimborso?

Nel caso della Banca Popolare di Bari, il consiglio del Fondo Interbancario di tutela dei depositi ha approvato l’azione di intervento mirato a favore della stessa per un totale di 310 milioni di euro.

Dopo il commissariamento da parte della Banca d’Italia ed il decreto del Governo Conte bis anche l’approvazione della misura da parte del fondo contribuisce a fortificare la posizione dei correntisti tutti, oltre che dei dipendenti dell’ente creditizio barese che si avvia così ad una precisa ristrutturazione aziendale.

Superato il vaglio della Commissione Europea in merito alla compatibilità con la normativa sugli aiuti di Stato, dovrebbe prendere inizio l’operazione di rifinanziamento e dunque i rimborsi a favore dei correntisti.

Per l’attuazione del proprio diritto però, è sempre meglio rivolgersi ad un avvocato esperto in materia che possa assisterti nella procedura da porre in essere per rivendicare il proprio risarcimento, nonché mettere in atto tutti i passaggi necessari per tutelarsi in una situazione così delicata.

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