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Riconciliati con Equitalia: tasse e cartelle esattoriali

Riconciliati con Equitalia: tasse e cartelle esattoriali

Equitalia, oggi Agenzia delle Entrate e Riscossione, si occupa della riscossione delle imposte non pagate dai cittadini attraverso procedure che si consolidano nelle cd. cartelle esattoriali, afferenti agli adempimenti non sostenuti e risultanti dal ruolo.

Avere dei debiti con lo Stato e finire nelle mani della vecchia, ma non cara, Equitalia rischia di farti incappare in diversi problemi dai quali, molto spesso, è difficile uscirne. Difficile ma non impossibile. Per questo, se ti trovi in una situazione del genere, necessiti dell’aiuto di un professionista, un avvocato esperto del settore che sia in grado di analizzare il caso specifico e consigliarti sul da farsi.

Raramente l’accertamento posto in essere dall’Agenzia può essere costituito da errori palesi e tali da mettere in dubbio la consistenza fiscale delle cartelle esattoriali, è per questo che la scelta migliore è quella di aderire alle richieste, avviando anche un dialogo con l’ente di riscossione.

Negli ultimi tempi, il legislatore ha sviluppato una serie di strumenti detti “deflattivi del contenzioso” che perseguono, appunto, il fine di scoraggiare l’apertura di un procedimento che vede, quale controparte, l’Agenzia delle Entrate e, quale oggetto, la contestazione delle cartelle esattoriali, per non parlare poi dei diversi cavilli tecnici che molto spesso vengono portati all’attenzione dell’Autorità Giudiziaria nei ricorsi e che tanto hanno tenuto occupata la giurisprudenza negli ultimi anni. È bene prestare attenzione, dunque, a questi strumenti, per evitare di intraprendere un giudizio con tempi lunghissimi e che rischia di risolversi anche con un nulla di fatto, a cui andrebbero aggiunte le spese di giudizio.

L’accertamento con adesione

Uno di questi strumenti è l’accertamento con adesione che dà la possibilità al cittadino contribuente di trovare un accordo con l’Agenzia delle Entrate e Riscossione sull’ammontare del debito fiscale.

Tutti possono accedervi, dalla persona fisica all’impresa, nonché gli enti ed i sostituti d’imposta. L’accertamento con adesione è azionabile dopo aver ricevuto regolare accertamento o dopo un accesso eseguito dalla Guardia di Finanza con i propri strumenti d’indagine.

Esso può avere ad oggetto:

  • Imposte dirette ovvero Irpef, Ires, Irap, imposte sostitutive sulla rivalutazione dei beni delle imprese, imposta sostitutiva su riserve o fondi in sospensione;
  • Imposte indirette quali imposta sulle successioni e sulle donazioni, imposta di registro, imposta ipotecaria e catastale, Invim ordinaria e decennale. imposta sostitutiva dell’Invim, imposta sostitutiva sulle operazioni di credito, imposta erariale di trascrizione e addizionale regionale all’imposta erariale di trascrizione ed imposta provinciale sull’immatricolazione di nuovi veicoli.

Questo tipo di procedura permette ao cittadini di veder ridotte di 1/3 sia le sanzioni amministrative che le eventuali sanzioni penali. Il tutto si sviluppa in contraddittorio, con uno o più incontri tra le parti.

La mediazione

La mediazione si applica, invece, alle controversie con valore non superiore ad € 50.000 per gli atti impugnabili notificati a decorrere dal 1º gennaio 2018. Essa si propone con ricorso, attraverso il quale il contribuente propone una rideterminazione delle somme dovute, ricorso che va notificato alla Direzione regionale o provinciale o al Centro operativo dell’Agenzia delle entrate competenti oppure all’Ufficio provinciale – Territorio.

Ma qual è il beneficio della mediazione? Il beneficio è la riduzione delle sanzioni amministrative al 35% del minimo previsto dalla legge, beneficio che può essere riconosciuto anche se il contribuente decide di pagare interamente l’imposta del procedimento di mediazione. A seguito dell’accordo, il pagamento dovrà avvenire entro venti giorni con il versamento dell’intera somma o della prima rata, nel caso in cui si sia scelto il metodo della rateizzazione.

Conciliazione giudiziale

Se invece il contenzioso con l’Agenzia delle Entrate è già pendente, è possibile ricorrere alla conciliazione giudiziale. Può essere proposta sia dalla Commissione tributaria, che può prospettare alle parti il tentativo di conciliazione, che dalle parti stesse. La conciliazione può avvenire sia in udienza che fuori udienza, producendo il medesimo risultato: la riduzione delle sanzioni nella misura del 60% in primo grado e del 50% in secondo grado.

La rateizzazione

Una delle soluzioni più semplici, però, è certamente quella alla quale si ha la possibilità di accedere una volta ricevuta la cartella con gli importi da pagare, in relazione alla quale è possibile fare semplice richiesta di rateizzazione degli stessi. Con la stessa si sviluppa un piano ordinario di pagamento che può essere frazionato fino a 72 rate mensili o un piano straordinario che invece consta in un massimo di 120 rate mensili. Qualora, poi, le tue condizioni economiche peggiorino nel tempo, sarà possibile modificare l’importo delle rate, dilazionandolo nel tempo.

Alla luce di quanto esposto, è possibile concludere dicendo che è sempre necessario rivolgersi ad un professionista, un avvocato esperto del settore, che sappia consigliarti la strada migliore da intraprendere per risolvere il problema ed assolvere ai propri impegni verso il fisco!

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